venerdì 12 ottobre 2018

LA MAGLIA DI FLORENZI PER IL MIO AMICO E COLLEGA EDOARDO, UNA DONAZIONE PER LA RICERCA CONTRO IL CANCRO

Di storie di amicizia, con amici vecchi e nuovi, in questo blog ne ho parlato spesso, e spero di parlarne in futuro.

Vorrei raccontarvi oggi di Edoardo, una persona che ho conosciuto quando ancora non lavoravo nell'azienda dove sono impiegato tutt'ora, ma nel periodo in cui lavoravo da Docente Esterno per dei Corsi di Formazione per il personale.

Edoardo era stato assunto da poco, e insieme ad altri ragazzi che, ancora oggi, lavorano a stretto contatto con me e con altri "colleghi-studenti", aveva iniziato un nuovo percorso lavorativo, dopo essersi Laureato e aver fatto esperienza in passato con stage in altre aziende.

Devo dire che le persone che ho avuto il piacere di conoscere, alle quali ho cercato di trasmettere le conoscenze che ho, in quel poco tempo a disposizione per la formazione, sono state davvero valide, ed ancora oggi ho il piacere di pranzare con molte di loro, diventati amici prima, colleghi poi.

Edoardo è una persona valida, con cui ho avuto la fortuna di lavorare in alcune occasioni, non solo per professionalità, ma soprattutto per competenza e preparazione; vi basti sapere che una volta, in relazione ad un discorso sulle offerte di lavoro che online ci capitava di notare mi disse:

"Sul mio CV non ho scritto che sono disabile, poichè molte aziende mi chiamano solo per sgravi fiscali o per legge, ma io sono Laureato e ho studiato per il lavoro che amo fare; io ho scelto di essere un Informatico, non ho scelto di essere disabile, e vorrei valutassero le mie capacità nello sviluppo".

Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.



Qualche settimana fa, sapendo delle iniziative di beneficenza che ogni tanto ho la fortuna di portare a termine con le vendite delle maglie da calcio, complice anche la stessa Fede Calcistica, Edoardo ha voluto contribuire alle mie donazioni, aiutandomi con un altro contributo per A.I.R.C. legato ad una maglia della A.S. Roma, quella di Alessandro Florenzi.



Credo che i ringraziamenti siano di dovere, non solo per il gesto, ma soprattutto per la persona genuina che ho avuto il piacere di conoscere tramite il contesto lavorativo.

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